ANNA e MARIO DEL BIANCO |
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INDIFFERENZA DI CUORE
(INDIFFERENZA DI
CUORE.)
SOGNO o
VISIONE?
Stando già presso alla metropoli di
Chiansi assai pensativo tuffo il giorno di quello che aveva da fare gli parve di
vedere in sogno un huomo sconosciuto. che in quei camini gli disse: «E
voi andate per qua con disegno di spegnere
l'antica religione di questo regno e porre in esso un'altra
nova».
Il Padre Matteo che in questo tempo si guardava molto di scoprire a
nessuno questa sua intentione di seminare la nostra santa legge. disse. «O voi
sete Iddio o il diavolo che questo sapete». Rispose luL: «Non sono il
diavolo, ma Iddio». Allora il Padre immantenente, come chi aveva incontrato uno
che desiderava incontrare per lamentarsi di esso, si prostr6 a' suoi piedi
e disse.- «Signore. poiché sapete questo mio disegno. perché non mi agiutate?».
E cominciando dirottamente a piangere se ne stava ai suoi piedi. Allora cominciò
il Signore a consolarlo e dirgli che nelle Corti lo favorirebbe. Parvergli
poi che, animato con questo, entrò in una città reale molto libera e securamente
a sua voglia senza esser impedito da nessuno. E risvegliandosi, anco con gli
occhi bagnati dal piangere. raccontò questo al suo compagno, che anco stava
assai melanconico per le adversita passate, per consolarle. parendogli che
questo era più che sogno.
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INDIFFERENZA DI CUORE Non bisogna lasciarsi insuperbire dalla gloria, né
abbattere dagli infortuni. (2v.) «Il Creatore nel crearmi ha fatto
di me la più nobile delle creature;
anche se io mi nascondessi in una selva,
lo stesso resterei suo servo, anche se io mi nascondessi in una selva,
lo stesso resterei suo servo».
Un
uomo virtuoso si distacca dalle cose, prima ancora che le cose lo abbandonino.
«Nudo son venuto e nudo me ne andrò;
dopo morte non resta che la virtù;
quale altra cosa potrà accompagnarmi a lungo?». Non bisogna lasciarsi…
(Tutta
2v.)
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E così lo vide
tutto riuscir vero puochi anni dipoi, quando, ritornando di Pacchino entrò
in una porta di Nanchino simile e dell'istesso modo che aveva visto in
sogno, dove stette si liberamente e fece quella residentia. Et anco
doppo questo alla seconda entrata di Pacchino che fuori di ogni speranza
humana, entrò in esso. e la prima casa dove entro fu l'istesso palazzo del
Re mandato a chiamar da lui e fece un'altra residentia in quella
Corte si bene accarezzato da' principali
mandarini. E dipoi in ambedue le Corti forno i Nostri favoriti da Dio facendo molti e molto buoni christiani come si vedrà dipoi. (Da Fonti
Ricciane I, p 355 s.) |
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Mario Del Bianco |
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