ANNA e MARIO DEL BIANCO |
Mario Del Bianco HP -Montecassiano - Italia
Poesia composta da S.TERESA di GESÙ BAMBINO il 16 luglio 1897.
LE ULTIME SOFFERENZE
Il 15 agosto ecco una nuova
svolta nella malattia di Teresa: il fianco sinistro le fa molto male e le gambe
si gonfiano. Il 17 agosto, in assenza del dott. de Carnière, madre Maria di Gonzaga
autorizza finalmente il dott. Francis La Néele a visitare sua cugina. La
diagnosi è chiara: «II polmone destro è completamente perduto, pieno di
tubercoli in via di rammollimento. Il sinistro è colpito nel suo terzo
inferiore. La tubercolosi è arrivata al suo ultimo stadio». Il termine è
infine pronunciato. La malattia ha invaso tutto l'organismo, compreso l'intestino.
Le sofferenze sono orribili. Teresa soffoca. Si teme l'occlusione intestinale.
« C' è da perdere la ragione — confessa—. Quando dirò: " Soffro " —
dice a suor Genoveffa —, voi risponderete: " Tanto meglio! ". Io non
ne ho la forza; perciò sarete voi a completare quanto io vorrei dire».
Non
dimentichiamo che Teresa aveva incessantemente l’immagine del Santo
Volto davanti agli occhi: era fissata con degli spilli alle tendine del letto.
Sperimenta in se stessa qualche cosa di quanto Cristo ha conosciuto al Getsemani: infinitamente felice di essere il
Figlio prediletto del Padre, era anche infinitamente triste. Come mai prima d'allora, Teresa si ripete le parole di p. Pichon: « Gesù ha sofferto con tristezza; senza tristezza forse l’anima soffrirebbe?».
Ella si riferisce pure a una riflessione di Lammenais letta nella
Imitazione: «Nostro Signore all’orto del Getsemani gioiva di tutte le delizie della
Trinità, e tuttavia la sua agonia non era meno crudele. E un mistero, ma vi
assicuro che ne comprendo qualche cosa, perché l'ho provato io stesso».
|
|
|