Madre Agnese (la sorella Paolina) riferisce: "Durante la notte, presa dall'insonnia e dal dolore, Teresa aveva composto questa strofa per la Comunione: Tu che conosci... A questo proposito mi disse: L'ho composta facilmente, è straordinario: credevo di non poter far più dei versi."

A pensar bene, questa "notte" deve essere quella dal 12 al 13 luglio 1897. Con voce alta e bella, suor Maria dell'Eucarestia canta la strofa prima della Comunione di Teresa nell'infermeria, il 16 luglio, festa della Madonna del Carmelo.

Teresa non comporrà più versi. Il suo "martirio" terminerà undici settimane più tardi (30 sett.) attraverso una "morte d'amore", come quella di Gesù sulla Croce.

Rit:  Vieni nel mio cuor, Gesù

vieni nel mio cuor! (2v)

 

Tu che conosci l'estrema mia piccolezza,

non temi d'abbassarti fino a me!

Vieni nel mio cuore, Ostia bianca che amo,

vieni nel mio cuore, che a te aspira!

 

Rit:  Vieni nel mio cuor, Gesù

vieni nel mio cuor! (2v)

 

La tua bontà vorrei che mi lasciasse

morir d'amore dopo questo dono.

Della mia tenerezza ascolta il grido,

Tu che conosci l'estrema mia piccolezza!

 

Rit:  Vieni nel mio cuor, Gesù

vieni nel mio cuor! (2v)

 

Io non muoio, entro nella vita.

Passerò il mio cielo a fare del bene in terra.

Non riposerò! Dopo la mia morte

farò cadere una pioggia di rose.

 

Rit:  Vieni nel mio cuor, Gesù

vieni nel mio cuor! (2v)

 

Teresa accudisce ai

vasi sacri nel suo

incarico di sacrestana.

 

"Io non muoio,

entro nella vita"

(S. Teresa)

<=Morte di S. Teresa-

30 settembre 1897

Urna contenente

le ossa di S. Teresa