ANNA e MARIO DEL BIANCO |
|
|
|
Questo meraviglioso inno esalta la grandezza di Dio che si manifesta nell'opera della creazione. I bambini e gli uomini semplici sono pieni di ammirazione per ciò che i sapienti della terra e nemici di Dio, nella loro superbia e a loro confusione, non comprendono (2-3). Il Signore, creando l'uomo a sua immagine e somiglianzà, l'ha reso di poco inferiore a se stesso e l'ha collocato al di sopra di tutta la creazione. Nell'uomo, Dio ha raccolto e sintetizzato la gloria e lo splendore dell'universo; per mezzo della sua intelligenza, l'uomo diviene, in certo modo, tutte le cose, è chiamato a collaborare alla stessa opera creatrice di Dio e a partecipare al suo dominio su tutto il creato. Per mezzo dell'uomo, le cose parlano al loro Creatore: egli è l'interprete e il sacerdote dell'universo presso Dio (6-9). Il salmo 8 ci riporta nell'atmosfera del paradiso terrestre, al momento in cui le creature uscivano luminose e trasparenti dalle mani di Dio (cf Gen 1,1-28) come manifestazione della sua grandezza e bontà. In questo inno, che veniva cantato nelle celebrazioni liturgiche del tempio, Israele trovava un motivo di santa compiacenza nel Signore, che si era preso cura di lui e l'aveva costituito padrone di una terra d'abbondanza. L'uomo di cui parla il salmo, esaltandone l'eccelsa grandezza e dignità, è il Cristo. « In realtà solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell'uomo. Adamo, infatti, il primo uomo, era "figura di quello futuro" (Rom 5,14) e cioè Cristo Signore. Cristo che è il nuovo Adamo, proprio rivelando il mistero del Padre e del Suo Amore svela anche pienamente l'uomo all'uomo e gli fa nota la sua altissima vocazione... «Egli è "l'immagine dell'invisibile Iddio" (Col 1,15). Quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli angeli, lo vediamo ora coronato di gloria e di onore a causa della morte che ha sofferto, perché per la grazia di Dio egli trovasse la morte a vantaggio di tutti. Paolo aggiunge, con le parole del salmo (v.7), che Dio ha posto tutto sotto i piedi del Cristo (cf 1 Cor 15,27), «e lo ha costituito su tutte le cose a capo della Chiesa, la quale è il suo corpo, la pienezza di colui che si realizza interamente in tutte le cose ». Cristo applicò a se stesso il v 3 del salmo. Dopo il suo trionfale ingresso in Gerusalemme, egli aveva cac- ciato i mercanti dal Tempio e « gli si avvicinarono ciechi e storpi nel Tempio ed egli li guarì. Ma i sommi sacerdoti e gli scribi, vedendo le meraviglie che faceva e i fanciulli che acclamavano nel Tempio: " Osanna al figlio di Davide ", si sdegnarono e gli dib sero: " Non senti quello che dicono? ". Gesù rispose loro: " Sì, non avete mai letto: Dalla bocca dei bambini e dei lattanti ti sei pro- curata una lode?"» (Mt 21,14-16). |
|
|