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ANNA e MARIO DEL BIANCO

 

Anna e Mario Del Bianco
CANTO DEI SALMI

O Signore nostro Dio Ave Maria Grandi cose Il Signore è mia luce Grande è il Signore Sollevate porte
O Dio, tu sei qui Mostraci, Signore Sui Fiumi di Babilonia Beato l'uomo O Regina, voglio lodarti Cantate a Lui
 
 Proteggimi, o Dio
(Sal 15)
Ad. Testo e Musica di
Mario Del Bianco
Rit.:  Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
      anche di notte il mio cuore mi istruisce. (2v)
 
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto a Dio: «Sei tu il mio Signore,
senza di te non ho alcun bene».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita, è la mia vita.
 
Rit.:   Benedico il Signore…
 
Io pongo sempre innanzi a me il Signore,
sta alla mia destra, non posso vacillare,
sta alla mia destra, non posso vacillare.
Di questo gioisce il mio cuore,
esulta la mia anima,
esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro.
 
Rit.:   Benedico il Signore…
 
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena nella tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.
 
Rit.:   Benedico il Signore…
 
Proteggimi, o Dio (Sal 15)

II salmista, di fronte al dilagare dell'idolatria, dichiara che in Dio è tutto il suo bene e che il suo affetto è rivolto a coloro che amano il Signore. Egli non si schiererà mai dalla parte di coloro che seguono altre divinità (1-4); il Signore è la sua parte di eredità oltremodo gradita; egli tiene nelle sue mani la sorte del salmista. Il Signore, infatti, ha fatto sentire al salmista la sua vicinanza e la sua protezione, e ciò costituisce per lui motivo d'intima gioia e una garanzia che Dio non l'abbandonerà nel giorno della morte, ma lo farà partecipe della sua eterna felicità (5-11).

II senso messianico del salmo ci è rivelato dal Nuovo Testamento. Nel giorno della Pentecoste, s. Pietro, parlando agli Ebrei e a coloro che si trovavano a Gerusalemme, disse:  « Uomini d'Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nàzaret — uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso operò fra di voi per opera sua, come voi ben sapete —, dopo che, secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, fu consegnato a voi, voi l'avete inchiodato sulla croce per mano di empi e l'avete ucciso. Ma Dio lo ha risuscitato, ... Dice infatti Davide a suo riguardo: Contemplavo sempre il Signore innanzi a me; poiché egli sta alla mia destra, perché io non vacilli. Per questo si rallegrò il mio cuore ed esultò la mia lingua; ed anche la mia carne riposerà nella speranza, perché tu non abbandonerai l'anima mia negli inferi, ne permetterai che il tuo Santo veda la corruzione. Mi hai fatto conoscere le vie della vita, mi colmerai di gioia con la tua presenza.

« Questo Gesù Dio l'ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni » (Atti 2,22-52).

A sua volta, s. Paolo riprese il medesimo argomento in un suo discorso, nella sinagoga di Antiochia di Pisidia, dicendo: « E noi vi annunziamo la buona novella che la promessa fatta ai padri si è compiuta, poiché Dio l'ha attuata per noi, loro figli, risusci­tando Gesù, come anche sta scritto nel salmo secondo: Mio figlio sei tu, oggi ti ho generato. E che Dio lo ha risuscitato dai morti, in modo che non abbia mai più a tornare alla corruzione, è quanto ha dichiarato: Darò a    voi le cose sante promesse a Davide, quelle sicure. Per questo anche in un altro luogo dice: Non permetterai che il tuo santo subisca la corruzione (10). «Ora Davide, dopo aver eseguito il volere di Dio nella sua generazione, morì e fu unito ai suoi padri e subì la corruzione. Ma colui che Dio ha risuscitato, non ha subito la corruzione » (Atti 13,32-37).

Non solo la seconda parte del salmo conviene al Cristo, ma anche la prima.

Egli, avendo compiuto completamente e sempre la volontà del Padre, dice a lui: « Senza di te non ho alcun bene » (2b).

La volontà del Padre fu veramente per Gesù la sua porzione di eredità e il suo calice (5-6). Dall'istante dell'incar­nazione fino alla morte in croce, la vita di Cristo è dominata dalla sola preoccupazione di attendere alle cose del Padre suo (cf Le 2,49).

Egli affermò: « Tutto ciò che il Padre mi da, verrà a me; colui che viene a me, non lo respingerò, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell'ul­timo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell'ultimo giorno» (Giov 6,37-40).

Dopo aver scelto come sua parte di beni il compimento della volontà del Padre, morendo per la salvezza di tutti, il Cristo ha ricevuto in eredità il regno formato da coloro a cui egli procurò la redenzione e la vita.

Una tradizione cristiana ha sentito nel salmo 15 la voce della Chiesa intrecciarsi con quella di Cristo. In realtà, dove è il capo, ivi è pure il corpo per il quale egli ha compiuto la volontà del Padre ed è risuscitato da morte. Cristo ha insegnato agli uomini a dire al Padre: « Sei tu il mio Signore, senza di te non ho alcun bene ».

Se siamo diventati l'eredità di Cristo, « lo Spirito stesso attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se veramente partecipiamo alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria » (Rom 8,16-17).

Stando così le cose, lo Spirito Santo ci ammonisce, per mezzo di s. Paolo, con parole in cui riecheggiano alcune espressioni del salmo: « O miei cari, fuggite l'idolatria. ... il calice della benedi­zione che noi benediciamo, non è forse comunione con il sangue di Cristo? ... » (1 Cor 10,14.16).

La Chiesa è il nuovo Israele, parte ed eredità di Dio; a sua volta, essa ha scelto il Signore come sua parte di ere­dità (5). Il Signore è il suo consigliere e sta alla sua destra affinché non vacilli; Egli la conduce nella via della vita, per svelarle il suo volto e colmarla di una gioia perfetta, secondo la pro­messa da lui fatta agli Apostoli: « ...vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno vi potrà togliere la vostra gioia » (Giov 16,22).

Anche per il cristiano Dio è l'unico e sommo bene (2), la sua parte di eredità; egli tiene in mano il destino di ogni uomo (5).

Ogni idolo che s'introduce nella vita cristiana la impoverisce fino a distruggerla, perché toglie a Dio i suoi diritti, e dissecca la fonte vitale dell'esistenza umana fatta a immagine e somiglianza di Dio (4).

Soltanto nel Signore possiamo trovare la fonte della gioia, della pace e la promessa sicura di una vita eterna, al di là della morte.

 
PROTEGGIMI,
O DIO
(Sal. 15)
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